Concorso per un padiglione modulare espositivo
Luogo | Enna Sicilia
Data | 2016
Ente | Comune di Enna
Tipologia d’intervento | Padiglione espositivo
In collaborazione con | arch. Emmanuele Lo Giudice | arch. Sebastiano Lo Giudice
Il progetto che proponiamo per la città di Enna non è solo uno spazio di esposizione, valorizzazione e vendita di prodotti della tradizione artigiana ma anche contemporaneamente un luogo d’incontro e di osservazione sulla città di Enna e sul territorio siciliano. Questa duplice natura del progetto nasce da una suggestione legata alla magia del caleidoscopio e del cannocchiale.
Questo progetto infatti vuole essere come un “osservatorio del signor Palomar”, capace di scrutare il mondo che lo circonda ed al di la di questo. Enna in questo senso è un luogo privilegiato dove collocare questo osservatorio, nel suo essere il più alto comune d’Italia. In fondo il processo di mimesi del mondo contemporaneo è una esperienza interiore, è sguardo con cui ci si rapporta col mondo esterno, con la sua realtà. L’uomo contemporaneo ricorda in questo senso molto la figura del Palomar di Calvino, che osserva ciò che lo circonda attraverso la lente di un periscopio trasportandoci dentro un nuovo mondo. Da qui nasce il nome di EnnaScopio, costituito da una parte chiusa dedicata alla vendita rivestita da pannelli colorati trasparenti che ricordano alcune operazioni artistiche di Daniel Buren, e da una parte aperta estensione della prima a formare un percorso privilegiato di osservazione sul territorio siciliano attraverso dei cannocchiali posti in direzione di alcuni monumenti storici della città e della Sicilia tutta.
Ciò che viene esibito nell’EnnaScopio, è l’essenza concettuale dell’architettura come dispositivo, uno strumento spaziale mobile, privo di monumentalità, aperto e partecipativo. Riflettendo in tal senso richiama la realtà “democratica” che troviamo nei network di internet. Un dispositivo di condivisione che interpreta e propone un nuovo dualismo urbano come conseguenza del contrasto tra spazio dei luoghi e spazio della mobilità, tra la realtà locale ed mondo immaterico e gassoso dei nostri giorni, e che ci porta oltre il luogo fisico. Nell’inguaribile utopica volontà di essere dappertutto questa duplice realtà trova nell’EnnaScopio un suo inaspettato equilibrio, che riscopre in Enna un centro di gravità, per una nuova condizione culturale ed estetica rinnovata.