Storytelling di un Gioco Architettonico Partecipativo | Guarda tutte le foto del gioco
Quando varchi il cancello in ferro battuto di via Giovanni da Castel Bolognese 30 hai subito la sensazione che quel cortile che ti si para davanti sia uno spazio pieno di luoghi e di storie che basta solo saper ascoltare.
Il Palazzo dei Ferrovieri è una terra di mezzo tra la città e la casa dove i confini si dissolvono, le porte ed i cancelli svaniscono.
Un ponte fra lo spazio privato e quello pubblico di cui assume entrambe le funzioni e le valenze.
Si incontrano infatti nello spazio comune condominiale servizi propri del quartiere e della città (biblioteca, centri di formazione ed incontro) ed anche funzioni proprie della casa (spazi per condividere i pasti e per la cooperazione, spazi per far giocare i bambini).
Non solo funzioni e spazi leggiamo in questo cortile ma soprattutto emozioni, quelle che sono solitamente racchiuse negli intimi spazi di una casa e che condividiamo con la famiglia: convivialità , sostegno reciproco, condivisione.
Scriveva il filosofo Emanuel Kant: “L’abitazione è l’unico bastione contro l’incubo del nulla, del buio e dell’oscurità del passato… l’identità dell’uomo è nella residenza”.
Da dove nasce tutto questo allora? Dal senso di appartenenza a “quel” luogo non ad uno qualsiasi, un luogo da curare e da abbellire. Riflettiamo allora sulla storia del fabbricato, progettato e costruito fin dall’inizio (1915) includendo spazi non comuni ma per attività comuni (asilo per bambini, botteghe, lavatoi,…) spazi di relazione, che portano le persone alla condivisione; spazi per l’abitare che, come dice Heidegger, serve all’uomo per ritrovare le proprie radici e un rapporto autentico con le cose.
Ma qui il bisogno è di legare la vita ad uno spazio non solo alle funzioni che questo assolve e dove queste funzioni non ci sono, le si inseriscono con naturalezza ed efficienza.
Così nasce la casa delle case, la casa tra le case: il cortile condominiale. Uno spazio costituito da tanti luoghi pieni di emozioni e bellezza, pieni di persone, architetti della propria casa.
Una casa senza pareti e senza soffitti, senza confini, come avviene qui al Palazzo dei Ferrovieri, dove dentro e fuori, pubblico e privato perdono significato rispetto alle vere caratteristiche che una casa dovrebbe avere.
Inizia il GIOCO per scoprire quali siano le caratteristiche di una casa ideale, che dovrà coniugare l’immaginazione personale con le aspirazioni collettive, e comporle insieme in configurazioni sempre molteplici e diverse
all’interno del cortile condominiale con l’ausilio di oggetti semplici e materiali di riciclo.
Nuovi ambiti domestici potranno essere ricreati a fianco del nasone, spazi intimi sotto il salice, zone relax sulle panchine e dove altro la creatività delle persone possa comporre un abitare poetico.
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